Dulcis in fundo, mia piccola patria Latinoamericana, abbracciato dal calorcito dello spagnolo e stretto dalle parole generose dei miei amici. Impressionante come sempre e` tornare in un luogo che e` stato la tua casa per molto tempo. Pare che il tempo ricominci a scorrere dal momento esatto in cui te ne sei andato, come tutte le volte che torno in Italia, e ora, anche come tutte le volte che torno a Toronto.
Il giovedi` sera era tardi al mio arrivo; la metropolitana finalmente si fermava e fuori dalla stazione stavano Cecilia e Nicolas, troppo tempo che non li vedevo. La cena e le chiacchere, in uno spagnolo un po' arrugginito per quanto mi riguarda, han occupato quel poco tempo che rimaneva prima di andare a dormire. Il venerdi` e` stata invece la giornata degli abbracci, tantissimi tantissimi abbracci. La sera prevedeva un concerto di musica barocca di una orchestra che veniva direttamente da Toronto (e che probabilmente perdutasi nella nebbia del Maryland si era ritrovata a College Park, non vedo altra spiegazione..). Per l'occasione ho rivisto pure Rachelle, che suonava con me in orchestra a Toronto e pochi giorni fa ha traslocato proprio a Washington. E` stata una gran bella occasione per salutarla.
Il sabato e` uno spasso unico in giro per Georgetown con la nuova macchina di Ceci y Nico e al ritorno cena a casa di Eloim con tutta la compagnia.. muy buena onda.
La domenica invece passa in casa durante la nevicata del mattino (un quindici centimetri buoni.. quasi mezzo piede!!!) e poi a casa di Cristian con i suoi bimbi, e di ritorno si salta a prendere Domingo per cenare insieme. La serata si conclude con panettone e tequila (!) e i saluti prima della partenza. Lunedi` nemmeno esiste, prima che me ne renda conto un caffe` (lungo una settimana) conclude la mia ultima tappa del viaggio e la metropolitana mi porta via. Si torna a Toronto. Si torna al lavoro.
Jacopo
Il giovedi` sera era tardi al mio arrivo; la metropolitana finalmente si fermava e fuori dalla stazione stavano Cecilia e Nicolas, troppo tempo che non li vedevo. La cena e le chiacchere, in uno spagnolo un po' arrugginito per quanto mi riguarda, han occupato quel poco tempo che rimaneva prima di andare a dormire. Il venerdi` e` stata invece la giornata degli abbracci, tantissimi tantissimi abbracci. La sera prevedeva un concerto di musica barocca di una orchestra che veniva direttamente da Toronto (e che probabilmente perdutasi nella nebbia del Maryland si era ritrovata a College Park, non vedo altra spiegazione..). Per l'occasione ho rivisto pure Rachelle, che suonava con me in orchestra a Toronto e pochi giorni fa ha traslocato proprio a Washington. E` stata una gran bella occasione per salutarla.
Il sabato e` uno spasso unico in giro per Georgetown con la nuova macchina di Ceci y Nico e al ritorno cena a casa di Eloim con tutta la compagnia.. muy buena onda.
La domenica invece passa in casa durante la nevicata del mattino (un quindici centimetri buoni.. quasi mezzo piede!!!) e poi a casa di Cristian con i suoi bimbi, e di ritorno si salta a prendere Domingo per cenare insieme. La serata si conclude con panettone e tequila (!) e i saluti prima della partenza. Lunedi` nemmeno esiste, prima che me ne renda conto un caffe` (lungo una settimana) conclude la mia ultima tappa del viaggio e la metropolitana mi porta via. Si torna a Toronto. Si torna al lavoro.
Jacopo
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