Song of the day

28.4.07

CN climbed [Updated]

Questa mattina Toronto era coperta da un denso strato di nuvole. La punta della CN tower ne era immersa appena l'ho scorta, correndo in bici per Queen St. Arrivato alla base comincia la parte noiosa, raggiungere il check in per consegnare le donazioni (e grazie Ida!) e per depositare zaini e affini. E poi.. aspettare!

Un'ora e mezzo in coda per poter salire. Alle undici (!) finalmente ci fanno entrare nell'edificio giusto, un rapido controllo al metal detector e poi qualche cartello per indicare la direzione per lo stairwell, due rampe di scale e i volontari ti fanno timbrare il segnatempo. Via! Corri!

L'interminabile tromba delle scale... scale di metallo, come quelle del tetto del Carducci, il corrimano viscido dal sudore altrui (yuck), una rete a lato per evitare di cadere nel vuoto, un pianerottolo ogni dozzina di scalini, e un numero dipinto in arancio sul muro di cemento armato... 1 2 3... un doveroso sguardo al 37. I disegni dei bimbi delle elementari appesi alle pareti.. 50.. i paramedici con le bombole d'ossigeno in caso qualcuno stesse male.. 70 71 72 metà! Però.. nemmeno una finestra.. manca un po' d'aria.. 100.. un disegno "almost there", altro sguardo al 137.. manca poco! 140 si iniziano a sentire gli incitamenti provenire dall'alto, e allora via a due scalini alla volta... 141 142 143, uno sguardo verso su per vedere la scala che finisce nel buio non illuminato. Una porta aperta e altri volontari tolgono il segnatempo dalla tua mano per un altro timbro. Well done! Awesome! Ora lo guardo pure io il segnatempo. 11:00 01s 11.14 55s.

Ehi neanche un quarto d'ora! Fico!

L'accoglienza su in cima è festosa e rumorosa, applausi e tifo tra gli sguardi incuriositi di coloro che erano appena saliti in ascensore e si vedevano arrivare una torma inferocita di personaggi vestiti in braghette corte e maglietta sudati e ansimanti. Una bottiglietta d'acqua per placare la sete. Qualche minuto per respirare con calma.

Alex! Uno di quelli con cui sarei dovuto salire (ma era davvero impossibile trovarsi in mezzo a quel casino di gente) sbuca fuori dalle scale tra gli applausi. Ci si incontra, una stretta di mano. Let's go outside, eh? So cool, eh!
Eh, quanto mi mancherà l'eh dei Canadesi. Ma non ho tempo di abbandonarmi alle nostalgie, siamo fuori, sul balcone a picco su Toronto e sul lago. Il tempo è veramente brutto, non si vede molto. Il reticolo grigiastro dell'asfalto si confonde con il cielo fumoso e nuvoloso. La primavera ancora non è arrivata qui, gli alberi non hanno ancora messo su le foglie e Toronto è tuttora inzuppata del grigio dell'inverno scorso; l'orizzonte è coperto da una fitta foschia e non si vede la fine della metropoli in nessuna direzione, tranne verso sud, dove i grattacieli di Downtown lascian subito il passo alle scure acque dell'Ontario.

Poi in coda per prendere l'ascensore per scendere. Tornare a terra è come scendere da una giostra da bambini, tutto ti ridiventa enormemente grande, come ti eri dimenticato fosse. I grattacieli ti salgono intorno neanche crescessero come alberi, l'orizzonte si affossa dietro di loro e in pochi secondi sei sceso dalla spalla del gigante e ritornato piccolo.
Un arrivederci alla Union Station, poi si ritorna in bici verso casa.

Manitù benedica l'America, eh!

Jacopo

PS: Se avessi avuto la macchina fotografica avrei fotografato questo: una montagna di bottiglie di plastica vuote accartocciate alta circa un metro e mezzo davanti a un cartello che recitava: Thank you for supporting WWF against global warming. Paradosso di notevoli dimensioni..

Update: Sono usciti i risultati della scalata, pare sia arrivato 124esimo su 4216, per quello che conta :)

25.4.07

CN climb.. for real!

Dal basso la torre pare davvero un disco volante, anche se l'enorme pilastro di cemento che sostiene la ciambella rotante la` sopra toglie un po' di poesia.. Questo sabato finalmente si sale.. a piedi! Il WWF organizza ogni anno una scalata a scopo benefico; quest'anno si raccolgono fondi per il global warming (anche se un paio di gradi in piu` non farebbero poi cosi` male a una citta` gelida come Toronto). Sono 1776 scalini per 340 metri, poco di piu` della Tour Eiffel, circa cento piani, forse un po' di piu`. Spero di trovare qualcuno che voglia aspettarmi su cosi` posso fargli portare la macchina fotografica in cima, altrimenti dovro` lasciarla a terra... per una qualche ragione non si puo` portar nulla. E sarebbe un vero peccato!

Ora fuggo a prove!

Manitu` benedica l'America

Jacopo

16.4.07

And the winner is...

Chi ha vinto? La tartaruga sotto steroidi o il puma estinto? Ormai pare conclusa la partita che mi vedeva rimbalzare tra la sperduta Penn State e la vecchia University of Maryland. Il mio advisor ha finalmente abbandonato il definitely maybe e ha deciso per una delle due. Con la speranza di rimanerci anche gli anni a venire e di non dover traslocare (sarebbe la quarta volta) nel 2008, il prossimo agosto sbarchero` nuovamente all'IAD di Washington, con la mia piccola latinoamerica ad aspettarmi (sperando che Domingo rimanga).
Fear the Turtle sia, quindi, anche il prossimo anno. Col cuore in pace, finalmente. Anche se gia` penso a quanto mi manchera` Toronto e la rossa foglia d'acero. La maniera di parlare dei canadesi, le voci intrecciate di lingue diverse e perlopiu` incomprensibili che si sentono seduti in metropolitana, quando ti si scaricano le batterie del lettore mp3 o solo quando hai solo voglia di sentirti parte del mondo in superficie invece di immergerti fino ai capelli nell'acqua nella tua musica.

Manitu` benedica questo paese.

Jacopo

11.4.07

8.4.07

Buona Pasqua

Satollo di colomba ancora da ieri sera (cena con amici finita alla una) son riuscito in qualche modo a svegliarmi alle tre per vedere la (terribile) partenza del Gran Premio per poi addormentarmi miseramente una mezz'ora dopo (che tanto non c'era molto da vedere).
La mattina di Pasqua qui a Toronto, spolverata di neve neanche fosse Natale, sta trascorrendo pacifica tra le quattro mura di casa, cercando di rispondere ai messaggi di auguri e facendo il mio meglio per mantenermi sveglio.
Approfitto di questi momenti di calma per mandarvi tanti auguri e tanti abbracci.

Momento di curiosita`: Ieri al supermercato gli italiani che si incontravano e si scambiavano gli auguri di Pasqua in tanti marcatissimi accenti diversi.

Manitu` benedica l'America

Jacopo

4.4.07

Easter Egg

Beh, non si puo` dire che qui a Toronto non si trovino le uova di Pasqua; non mancano nemmeno le colombe, da quella Tre Marie da quindici dollari a quella scrausa made in Canada fatta con l'olio di palma idrogenato e se va bene con dentro l'aroma di burro e panettone (che tanto e` lo stesso) per poco piu` di quattro. L'uovo di Pasqua al quale mi riferisco nel titolo e` pero` quello che portera` proprio in questo fine settimana neve e temperature sottozero. I giornali parlano di fronte Artico unito a una perturbazione locale. Quale che sia la causa, questa Pasqua sara` piu` fredda dello scorso Natale... che noia.

L' unico particolare degno di nota della settimana trascorsa e` la gita all'isola di Toronto domenica scorsa con un gruppo di ragazzi Iraniani (che peraltro si ostinano a definirsi Persiani). Nonostante un principio di giornata decisamente ventoso, il sole e` finalmente sbucato dalle nuvole dopo le due del pomeriggio, riscaldando l'atmosfera e finalmente facendoci posare le giacche a vento. L'uovo di Pasqua che si aveva portato aveva in sorpresa un pallone da calcio che e` stato usato per dei giochi tipicamente Persiani, ovvero una qualche variante di palla prigioniera e una qualche altra variante di palla avvelenata [e ti voglio vedere ad imparare al volo nomi iraniani]. Alzi la mano chi ci ha giocato dopo aver finito le scuole elementari.
Finito il pomeriggio c'e` giusto il tempo per scattare una foto aspettando il battello per tornare indietro..

Manitu` benedica l'America e questa bella citta`.
Jacopo