Song of the day

6.2.09

Fear the Crisis

Mentre in Italia un folle in delirio di onnipotenza minaccia di cambiare la Costituzione sulla base di quella che lui stesso definisce "la mia posizione [...] sul fronte della mia personale coscienza", dall'altro lato dell'oceano i tempi neanche sono particolarmente felici, per lo più a causa di quella crisi finanziaria di cui forse avrete sentito parlare anche voi.
La Crisi (forse, a questo punto ha senso usare il maiuscolo) in effetti ha toccato pure College Park; lo scorso novembre ci hanno prontamente comunicato un blocco totale delle assunzioni per l'anno accademico in corso, (hire freeze) e in dicembre è arrivata una email dal presidente che ci comunicava come, dovendo ridurre le spese annuali per più di sei milioni di dollari, sarebbe stato richiesto un certo numero di "giorni di vacanza obbligatoria non retribuiti" a seconda del reddito percepito. La lettera è efficacemente riassunta in questa vignetta e le sue conseguenze in quest'altra.
Ogni volta che vado al lavoro però mi faccio sempre, immancabilmente, la stessa domanda...
Ho capito che il petrolio è sotto i quaranta dollari al barile... ma è proprio proprio strettamente necessario che nel mio ufficio ci siano ventisei gradi?! Siamo assolutamente sicuri che non vi possiate permettere di assumerlo un tecnico che ci aggiusti quel cesso di termostato a molla che ci ritroviamo?

Manitù benedica l'America.

Jacopo

Update: durante il fine settimana, complici le temperature tropicali, la temperatura dell'ufficio ha segnato la massima di 28.1 gradi.