Song of the day

5.7.06

Allez les bleus!

Arrivare a Parigi la sera della partita Francia - Brasile e` stato davvero incredibile, con gli abitanti della meravigliosa capitale francese impazziti di gioia a urlare per le strade. Pareva di stare in sudamerica da quanto la vittoria ha galvanizzato gli spiriti dei parigini. Ritrovarsi travolti nella metropolitana da una folla bleu e festosa che picchiava sui vetri a ogni fermata...



Faticosamente giunto a destinazione (fermata Pyrénées), la festa in una casa di una amica di Domingo stava oramai giungendo al termine, quindi siamo pressoche` subito tornati a casa, presso la Citè U, casualmente sita in Boulevard Jourdan.. comincio ad affezionarmi a quella stazione della RER.

La domenica trascorre nella più inusuale delle maniere per quello che ti aspetti da un italiano in visita a Parigi, ovvero tutti a prendere il sole e a fare il bagno al lago a Torcy; nonostante uno sciopero dei ferrovieri (tutto il mondo è paese!) si arriva comunque a destinazione in tempo per fare un paio di bagni e per giocare a frisbee tra le ortiche (vero, Domingo?)



La sera passa in fretta davanti ai tanti piatti di un ristorante cinese, poi rapidamente si torna verso casa. Il lunedi` e` giorno lavorativo.. mica tutti sono scioperati come me che me la spassero` tra i saldi parigini



Eh, e allora ti ricordi di tante cose di Parigi che cogli ogni volta che ci ritorni; le zaffate di aria pungente della metro, le strade affollatissime, i quai colmi di gente, le scalinate sulla Senna.. e non puoi fare a meno di concederti un giro vicino a Notre Dame, cogliere le ombre che si allungano sulle due torri...

..e poi attraversare l'altra meta` della Senna e abbandonarti alle creperie del Quartier Latin, cercando quella che piu` ti ispira, quella che te le fa al momento..

.. continuare giu` fino ai giardini del Luxembourg, e scendere per rue d'Ulm per raggiungere rue Mouffetard...

.. risalire fino alla dorata Place de la Bastille, poi camminare per tutta Rue de Rivoli fino al Louvre, vedere il luccicare lontano de l'Opera e correrci dietro come una gazza...

.. per poi rincorrere la vista delle cupole del Sacre Coeur. Camminare, arrampicarsi su fino a toccare la bianca pietra, e finalmente voltarsi e spalancare gli occhi, ancora una volta, ancora come la prima volta per vedere Parigi chiara per il sole basso..



Il giorno dopo e` il giorno di Italia-Germania. I francesi ci danno gia` per vinti e spacconano con i compari Allemandi questionando su chi di loro due vincera` la finale. La mia giornata procede quieta tra i negozi e le creperie nei pressi di Porte d'Orleans insieme a Domingo e a Merengue, altro chico venezuelano.
Tra gli sfotto` francesi si va tutti allo stadio dove si vedra` la partita da un maxischermo.
Lo stadio non e` davvero gremito, ma c'e` comunque una colorata e quieta compagine italiana e una gia` festante parte tedesca che, forse rallegrata dall'alcol (e non ci sara` molto altro di cui essere allegri da li a due ore)
gia` si liberava in improvvidi sventolii.

Durante la partita, molti cori che urlavano Deutschland e troppo pochi che inneggiavano ai nostri colori (tra le colorite proteste degli immigrati napoletani che stavan dietro di me). E il commento francese esplicitamente filogermanico si lanciava in uscite del tipo "Dai, dai andiamo! Andiamo che Cannavaro e` a terra!" tra i fischi degli italiani e le risate dei tedeschi.
Ma al momento giusto Grosso ci ha fatto ritrovare tra le nostre bandiere abbracciati sotto al maxischermo. E nemmeno placata la euforia del primo gol, dopo che l'immenso Cannavaro ha rubato palla e lancia Gilardino gia` siamo tutti a urlare DUE DUE DUEEEEH. E puntualmente la gioia esplode zittendo definitivamente commentatori e soprattutto tifosi.

I caroselli si sono incredibilmente prolungati fino a notte fonda e mentre tentavo di prendere sonno a letto ancora sentivo i clacson lontani festeggiare su Boulevard Jourdan, mentre potevo solo immaginare cio` che accadeva in Italia dai messaggi che arrivavano sul telefonino.

Il mattino dopo si e` dileguato in un lampo, tra le ultime spese (in una meravigliosa fromageria) e i saluti, prima di prendere nell'ordine RER, metro, autobus e aereo per tornare in Italia, e ritrovarsi qui con tanta tanta tanta voglia di tornare.

Jacopo

2 comments:

Anonymous said...

le tue descrizioni fanno rivivere veramente quei momenti... è stato fantastico.... noi italiani tutti, che trepidavamo per quel magnifico tiro...ero lì davanti alla tv... e vivevo quell'emozione e qnd i tuoi sms mi descrivevano quello che succedeva lì a Parigi... mi sembrava INVEROSIMILE...come lo spirito sportivo,stava unendo tutti gli ITALIANI nel Mondo...e come ci stava facendo sentire tutti vicini...è proprio vero...SIAMO TUTTI SOTTO LO STESSO CIELO... è stato veramente molto molto bello.. bacione
francesca

--- said...

Per non parlare di Parigi...