Song of the day

13.7.06

Shine on you crazy diamond (Parte II)

Scintille dorate volano alte sul palco al primo giro di basso. E` In the Flesh, e i brividi ti mordono le braccia nonostante il calore della piazza. La pelle d'oca sale e ti stringe le gambe. Ci siamo. Ci siamo davvero.
Le luci tinte dei sette colori dello spettro si muovono intorno allo schermo rotondo dove si fanno vedere i due martelli di The Wall.
Una galassia, ed e` li che inizia brillare Shine on con la sua inconfondibile introduzione. Dallo schermo sorge la figura in rosso di Syd Crazy Diamond Barrett. Applausi, tanti, e una triste smorfia di Roger Waters... Remember when you were young, you shone like the sun.
Una mano che armeggia alla radio e` come se desse il la. Waters imbraccia la chitarra acustica e comincia a ritmare gli accordi della struggente Wish you were here e la voce, rotta, dice:
"We dedicate this whole evening to Syd Barrett, friend, and particularly this song."
Cantare con tutta la voce che ti puo` uscire dai polmoni; andare in alto, sentire la gola che non regge e che il suo suono si frantuma; sentire che la voce non ti sale piu` ma voler dire lo stesso, dire, dire con tutti gli altri quanto vorresti che quel tuo qualcuno fosse qui.

Qualche canzone del proprio album da solista, proprio oggi la tragicamente attuale Leaving Beirut...
Oh George! Oh George!
That Texas education must have fucked you up when you were very small..

e poi Amused to death che fa vibrare il petto di tutti al momento dell'esplosione.
Il palco sbuffa fuoco ad accompagnare la musica sempre piu` alta e chiudere gli occhi aiuta solo i brividi a salire piu` in alto.

Inizia Dark side e sale sul palco anche Nick Mason, an old friend of mine. Lo schermo circolare si riempie della figura del lato nascosto della luna, aerei volano bassi passando da una cassa a un'altra e pare di sentirli volare nella testa. L'ipnotica On the Run, con i nastri colorati della luce uscita dal prisma che si attorcigliano in una coppia di spirali vorticose; l'odore pungente delle canne dei vicini, i suoni che provengono da tutte le direzioni in un intreccio senza bandolo. Le auto sfrecciano gialle nello schermo, saturano i timpani con il loro motore assordante.

Volano gli orologi disegnati di Time e esplodono le sue pendole in una folle sveglia, mentre poco dopo Nick Mason fa magie con la batteria; vola vola la voce della corista in The Great Gig in the Sky. Impazziscono i suoni dei registratori di cassa di Money, ubiqui e imprevedibili. I'll see you on the dark side of the Moon, che nel frattempo si tingeva dei colori dello spettro. Brain damage, tante pasticche, tante, troppe.

E poi i bis, Another Brick in the wall, Vera, Bring the Boys back home. Crescendo.. per arrivare alle voraci, inattese, bollenti, altissime colonne di fuoco di Comfortably numb. Da adesso scalderanno con il loro incredibile ricordo la nostra pelle ogni volta che la canzone si avvicinera` con le sue note per regalarci un nuovo brivido.

Jacopo

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